La produzione più artistica lascia maggior spazio alle
emozioni creative dell’artista che, liberandosi dalla rigida
riproduzione degli stili classici propone manufatti di vario
genere nella tipologia delle forme, nei soggetti rappresentati e
nei risultati di effetti cromatici. Il primo tipo pur mantenendo
alcune forme tradizionali rimaste intramontabili nella scelta
dei complementi d’arredo si evolve nel decoro che, disegnato ed aerografato a fiato
e nelle tinte di fondo, viene dipinto a
pennello.
I soggetti rappresentati sono naturalistici, figurativi,
ricercando la realtà di immagini riconoscibili nel mondo
esterno di cose, atmosfere, elementi della natura in
composizione di nature morte oppure “vive”, ritratte nel momento
in cui ci appaiono visibili solo per pochi attimi ed in alcune
circostanze. Lo scopo di questa nuova tendenza vede nella
ceramica dello studio d’arte l’intervento oltre a quello già arredativo di conferire tono e movimento degli spazi chiusi
abitativi dove, di quelle visioni esterne, non ci rimane altro nei
meandri della nostra memoria che un ricordo poco delineato e
privo di colore. In questo modo scorci di natura “ vivono “ e si
mantengono tali in opere uniche impressi a fuoco nelle pance e
nei piani di vasi piatti e pannelli suscitando in ognuno di noi
emozioni e piacere visivo. Tutto riproposto in modo personale da
un tratto di pennello fresco e vibrante cosa inespressa in una
immagine fotografica. Ecco quindi l’esempio sul classico “cachepots”
( portavaso ) che diviene superficie dipinta di un fondo
marino animato da pesci e flora acquatica oppure piatti e
pannelli con scorci di mare, orizzonte ma anche scene di
campagna o montane di caccia nell’entroterra affascinante
prerogativa del territorio ligure stretto tra mare e monti.
Un secondo filone segue una tendenza più contemporanea
ossia quella astratta-informale opposta alla precedente verso un
nuovo modo di creare immagini senza il ricorso alle forme
riconoscibili precedentemente usate sviluppando segni e metodi
all’insegna dell’immaginazione tralasciando sia nelle forme che
nel colore il perfezionismo più accademico. Queste opere spesso
sono vasi o piatti manomessi da gesti intuitivi ed immediati
dell’ Artista dopo la lavorazione a crudo del tornio dando
origine a forme nuove. Passata la fase dell’essiccazione e della
prima cottura è quella della decorazione la più incisiva sul
risultato finale. Questa è caratterizzata da libere pennellate
e densi strati di colore, principalmente smalti che stesi
corposamente garantiscono nella fusione dell’ultima cottura tono
e brillantezza creando così anche superfici in rilievo. Agli
smalti si prediligono quelli a tinte fredde : viola, blu,
azzurro abbinate con il bianco ed il color ramina lasciando a
vista in alcuni punti il pezzo in terracotta e creando così dei
suggestivi e sorprendenti effetti casuali simili a
sedimenti marini calcificati. Ultima, ma non meno
importante, va sottolineata la creazione di pezzi artistici con
materiali di recupero; ritagli di piastrelle, avanzi di parti
asportate a crudo di alcuni pezzi in lavorazione e recupero di
colore ottenuto dai fondi di vaschette o residui dai piani delle
tavolozze ( vedi il piatto intitolato
“
Il volo dei
gabbiani “.
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